Il racconto dei borghi come opportunità narrativa: l’impatto dello storytelling sull’economia del territorio

da | Apr 24, 2024 | Dal mondo

Il racconto, la narrazione, lo storytelling sono gli strumenti della cassetta degli attrezzi di Beis Gruppo Editoriale. Una cassetta degli attrezzi che annovera la fantasia, la creatività e le parole, tante parole, capaci di descrivere luoghi, emozioni e, soprattutto, raccontare storie.  

Quelle storie che oggi, si fanno portavoce di un racconto di valore, autentico e denso di immagini in grado di evocare, per esempio, un territorio. Territorio che esprime molto più di quello che i suoi abitanti, le tradizioni o le attrattive sono in grado di mostrare a chi desidera saperne di più.  

Perché oggi il territorio è l’espressione di trame ordite dalle storie, dalle voci sussurrate di racconti ancestrali, di tradizioni e di cultura, insomma di un patrimonio ben più complesso di un itinerario turistico.  

I BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA COME VETTORE DELL’ECONOMIA ITALIANA

È quello che hanno saputo fare i Borghi più belli d’Italia (ed è d’obbligo ricordare che per Borghi più belli d’Italia si intende l’Associazione omonima, che raggruppa poco meno di 330 Borghi italiani diffusi su tutto il territorio, ndr) che pur rappresentando solo una piccola fetta del territorio nazionale generano un impatto economico interessante e che nel 2022 hanno contribuito al PIL per oltre 5 miliardi di euro, grazie a circa 21,5 milioni di pernottamenti e un’affluenza di oltre 8,8 milioni di visitatori – poco meno della metà sono stranieri.  

Il risultato di questa importante ascesa, come rilevato dallo studio di Deloitte “L’impatto economico e occupazionale del turismo e la digitalizzazione nei Borghi più belli d’Italia”, è certamente da attribuire al racconto di questi luoghi, alle iniziative promozionali focalizzate sul valore e sull’autenticità di luoghi che non hanno subito il trascorrere del tempo.  

Se da un lato, infatti, lo studio di Deloitte, conferma il valore inestimabile di questi Borghi come attrattori turistici e motori economici per il Paese, d’altro mettono in luce criticità e potenzialità inespresse che meritano di essere attentamente valutate. 

Foto di Olga Angelucci su Unsplash

OPPORTUNITÀ PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO? 

I Borghi italiani, dunque, rappresentano un’eccellenza turistica che merita una narrazione dedicata, forte di approfondimenti e riflessioni legate alla cultura, al patrimonio e alle risorse.  

Soffrono, però, anche di un preoccupante fenomeno di spopolamento perché la popolazione media è circa la metà di quella dei comuni italiani nel complesso e, probabilmente, il divario aumenterà nel corso degli anni. 

Eppure, dietro questi dati, potrebbe celarsi una opportunità di riqualificazione del territorio attraverso il ripopolamento e lo sviluppo economico. Per esempio, con la diffusione del lavoro da remoto e la crescente digitalizzazione.  

Chi non ha sognato durante la pandemia il ritorno ad una vita semplice, sì connessa ma senza stress e più bucolica? 

Oggi, sempre più persone sono disposte a trasferirsi in contesti meno densamente popolati e a contatto con la natura, come ci dimostrano i dati Inapp: il 41,5% dei lavoratori sarebbe disposto a trasferirsi in un luogo più isolato e il 34,5% in un piccolo centro abitato. 

IL LAVORO DA REMOTO E IL RITORNO ALLA DIMENSIONE DI PROVINCIA 

Per la digitalizzazione e per incentivare il lavoro da remoto sono, naturalmente necessarie infrastrutture tecnologiche. La banda ultra-larga, per esempio, è fondamentale per attrarre lavoratori da remoto e favorire lo sviluppo di imprese locali. 

In questo senso, i dati Deloitte mostrano una crescita incoraggiante della copertura FTTH nei borghi, passata dal 2,2% del 2019 al 63,9% di oggi. 

Tuttavia, la digitalizzazione non basta. Occorre creare un ecosistema di servizi e infrastrutture che renda i borghi attrattivi per i lavoratori da remoto, come: 

  • Coworking: spazi di lavoro condivisi e attrezzati per favorire la collaborazione e la socializzazione. 
  • Servizi alle imprese: le banche locali chiudono, gli uffici postali, nonostante alcuni proclami delle Poste Italiane sono spesso sguarniti, etc. 
  • Logistica: Ferrovie dello Stato sono citate come attori di rigenerazione, ma la verità è che gran parte dei borghi (o paesi comuni) sono irraggiungibili o quasi dalla rete ferroviaria e talvolta anche da semplici corriere. 
  • Servizi per famiglie: asili nido, scuole di qualità e attività extrascolastiche per agevolare la conciliazione tra lavoro e famiglia. 
  • Promozione del territorio: campagne di comunicazione che valorizzino la qualità della vita, le opportunità di svago e le bellezze paesaggistiche dei borghi. 

LA NECESSITÀ DI RACCONTARSI E DI RACCONTARE 

Il rilancio dei borghi in una prospettiva duratura nel tempo deve, dunque, guardare oltre il turismo e pensare ai cittadini residenti e a quelli che potrebbero diventarlo. Un’occasione importante per ripensare al racconto del territorio e delle sue bellezze naturali in chiave non solo promozionale ma di personal branding, inserito in una più ampia pianificazione strategica.

I Borghi rappresentano un patrimonio prezioso da proteggere e valorizzare e i dati Deloitte offrono spunti di riflessione e indicano la strada da seguire per un futuro più prospero e sostenibile. Investire in digitalizzazione, infrastrutture, servizi e formazione può favorire il ripopolamento, lo sviluppo economico e la riscoperta di questi tesori nascosti, contribuendo a un’Italia più equilibrata e coesa.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *